Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Autore: Dante Alighieri
giovedì 26 aprile 2012
mercoledì 25 aprile 2012
Se mi guardi
Sguardo di donna
dolce illusione
tuffo del cuore
nel mare dei sogni...
dolce illusione
tuffo del cuore
nel mare dei sogni...
lunedì 23 aprile 2012
Cantico dei cantici - alcuni versi
O mia colomba che stai nei rifugi della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
fammi vedere il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perchè la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro!
La bibbia
nei nascondigli dei dirupi,
fammi vedere il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perchè la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro!
La bibbia
sabato 21 aprile 2012
Alba chiara - parte iniziale della canzone
Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole
sei chiara come un'alba
sei fresca come l'aria.
Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.
Autore: Vasco Rossi.
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole
sei chiara come un'alba
sei fresca come l'aria.
Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.
Autore: Vasco Rossi.
lunedì 16 aprile 2012
Nel cuore di Dio
Come soffi di vento
le nostre anime
voleranno libere
nel cuore di Dio.
le nostre anime
voleranno libere
nel cuore di Dio.
Solchi
Lontano i campi arati
mostrano le loro ferite:
lunghi solchi
di terra scura.
Così la memoria mia
soffre i tagli del tempo:
vite strappate
di visi persi per sempre.
mostrano le loro ferite:
lunghi solchi
di terra scura.
Così la memoria mia
soffre i tagli del tempo:
vite strappate
di visi persi per sempre.
domenica 15 aprile 2012
Ieri è morto Morosini, un giovane calciatore
Ho visto delle immagini sconvolgenti, il giovane giocatore del Livorno accasciarsi per terra, cercare di rialzarsi per poi ricadere senza più muoversi, mai più, nonostante i tentativi disperati dei medici.
L'altro giorno, prima di questa disgrazia inaccettabile ed ingiusta umanamente parlando, mi ero soffermato sulla poesia "Soldati" di Ungaretti sottolineando che noi tutti, pur in tempo di pace, senza gli orrori della guerra, siamo comunque come le foglie d'autunno: basta un soffio improvviso, inaspettato, drammatico ed unico, per staccarci dalla nostra esistenza, dai nostri cari, dai nostri amici.
Mio padre morì dopo una lunga e dolorosa agonia per un cancro che lo martoriò: la morte lo abbracciò infine come una liberazione prima di compiere 54 anni.
Ezio, così si chiamava, era relativamente giovane, aveva la mia stessa età, non paragonabile certo ai 25 anni di Morosini!
A me sembrò che Dio mi avesse strappato per sempre l'amore dall'anima e lo odiai, a lungo lo detestai con ripugnanza, continuando a maledire la croce caduta su mio papà, non vedendo alcuna resurrezione per la nostra famiglia e non credendo più soprattutto a Gesù, alla sua passione, al suo e al mio dolore senza fine.
Ora la morte di questo ragazzo è un abisso di tristezza perchè ben più giovane di mio padre, ancora più inspiegabile, ripeto, non sopportabile dal punto di vista umano.
Tra le persone care della mia tribù, fatta di tre famiglie messe assieme più altri inseparabili amici, sono usciti discorsi più che giustificabili come per esempio: "Dio non esiste se chiama a sè tutta la famiglia Morosini, prima i genitori, poi un figlio suicida ed infine chi avrebbe accudito la sorella handiccappata!"
Domande simili a quelle che mi posi a 18 anni, quando morì mio papà.
Allora, tanti anni or sono, certamente più di trenta, mi venne in soccorso un altro Padre, unica risposta al bisogno disperato che avevo di amore paterno: mi ritrovai fra le Sue braccia, che spesso si confondevano con quelle di Don Tonino, così pronte a stringermi sui campi di calcio, così vicine quando facevo l'assistente ai campiscuola a Vezza, così care e ricche di conforto per le mie tristezze di giovane uomo.
Anche oggi, come allora, non ho risposte certe, non ho la fede assoluta con verità chiarificatrici degli avvenimenti che succedono, resto così immobile, senza parole, non avendo altro conforto che nella speranza, umana e cristiana allo stesso tempo, speranza che mi parla di un'altra vita che sconfigge la morte!
Un abbraccio a tutti, Sergio.
L'altro giorno, prima di questa disgrazia inaccettabile ed ingiusta umanamente parlando, mi ero soffermato sulla poesia "Soldati" di Ungaretti sottolineando che noi tutti, pur in tempo di pace, senza gli orrori della guerra, siamo comunque come le foglie d'autunno: basta un soffio improvviso, inaspettato, drammatico ed unico, per staccarci dalla nostra esistenza, dai nostri cari, dai nostri amici.
Mio padre morì dopo una lunga e dolorosa agonia per un cancro che lo martoriò: la morte lo abbracciò infine come una liberazione prima di compiere 54 anni.
Ezio, così si chiamava, era relativamente giovane, aveva la mia stessa età, non paragonabile certo ai 25 anni di Morosini!
A me sembrò che Dio mi avesse strappato per sempre l'amore dall'anima e lo odiai, a lungo lo detestai con ripugnanza, continuando a maledire la croce caduta su mio papà, non vedendo alcuna resurrezione per la nostra famiglia e non credendo più soprattutto a Gesù, alla sua passione, al suo e al mio dolore senza fine.
Ora la morte di questo ragazzo è un abisso di tristezza perchè ben più giovane di mio padre, ancora più inspiegabile, ripeto, non sopportabile dal punto di vista umano.
Tra le persone care della mia tribù, fatta di tre famiglie messe assieme più altri inseparabili amici, sono usciti discorsi più che giustificabili come per esempio: "Dio non esiste se chiama a sè tutta la famiglia Morosini, prima i genitori, poi un figlio suicida ed infine chi avrebbe accudito la sorella handiccappata!"
Domande simili a quelle che mi posi a 18 anni, quando morì mio papà.
Allora, tanti anni or sono, certamente più di trenta, mi venne in soccorso un altro Padre, unica risposta al bisogno disperato che avevo di amore paterno: mi ritrovai fra le Sue braccia, che spesso si confondevano con quelle di Don Tonino, così pronte a stringermi sui campi di calcio, così vicine quando facevo l'assistente ai campiscuola a Vezza, così care e ricche di conforto per le mie tristezze di giovane uomo.
Anche oggi, come allora, non ho risposte certe, non ho la fede assoluta con verità chiarificatrici degli avvenimenti che succedono, resto così immobile, senza parole, non avendo altro conforto che nella speranza, umana e cristiana allo stesso tempo, speranza che mi parla di un'altra vita che sconfigge la morte!
Un abbraccio a tutti, Sergio.
sabato 14 aprile 2012
Inno alla gioia - traduzione di una parte del testo della nona sinfonia
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!
Autore: Beethoven.
Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!
Autore: Beethoven.
Giovani e futuro
Dalle giovani menti
si librano in cielo
palloni colorati
che dicono
fantasia e futuro:
insieme
i desideri
diventano
realtà.
Autore: Giuliano Spagna
si librano in cielo
palloni colorati
che dicono
fantasia e futuro:
insieme
i desideri
diventano
realtà.
Autore: Giuliano Spagna
Più in alto
Il tuo aquilone
si eleva sempre di più
verso il cielo terso:
corri contro vento,
alza le braccia
e non lesinare spago!
Autore: Giuliano Spagna
si eleva sempre di più
verso il cielo terso:
corri contro vento,
alza le braccia
e non lesinare spago!
Autore: Giuliano Spagna
giovedì 12 aprile 2012
Lo straniero - un brano
Capitolo II
... Poi i lampioni della strada si sono illuminati d'improvviso e hanno fatto impallidire le prime stelle che sorgevano nella notte.
Ho sentito i miei occhi affaticarsi a guardare i marciapiedi con il loro carico di uomini e di luci.
I lampioni facevano luccicare il lastricato umido e i tram, a intervalli regolari, illuminavano dei capelli lucidi, un sorriso o un braccialetto d'argento...
Autore: Albert Camus
... Poi i lampioni della strada si sono illuminati d'improvviso e hanno fatto impallidire le prime stelle che sorgevano nella notte.
Ho sentito i miei occhi affaticarsi a guardare i marciapiedi con il loro carico di uomini e di luci.
I lampioni facevano luccicare il lastricato umido e i tram, a intervalli regolari, illuminavano dei capelli lucidi, un sorriso o un braccialetto d'argento...
Autore: Albert Camus
sabato 7 aprile 2012
Buona Pasqua
Ho visto il Signore Risorto:
l'ho visto nell'alba rinata
dal seno di notte profonda.
L'ho visto nel cuor d'una gemma
a inverno finito.
L'ho visto negli occhi di un bimbo
proteso alla vita.
Sepolto dal vizio di un uomo
l'ho visto risorger glorioso.
L'ho visto brillare d'amore
in giovane mamma tradita.
L'ho visto splendente di forza
nel cuor di chi più non credeva.
L'ho visto sorridermi grato
in chi mi tendeva la mano affamato.
L'ho visto radioso di gloria nel volto
rinnovato di tutta la Chiesa.
L'ho visto e lo vedo dovunque
perchè dal sepolcro
il mio Cristo è Risorto.
Autore: anonimo.
l'ho visto nell'alba rinata
dal seno di notte profonda.
L'ho visto nel cuor d'una gemma
a inverno finito.
L'ho visto negli occhi di un bimbo
proteso alla vita.
Sepolto dal vizio di un uomo
l'ho visto risorger glorioso.
L'ho visto brillare d'amore
in giovane mamma tradita.
L'ho visto splendente di forza
nel cuor di chi più non credeva.
L'ho visto sorridermi grato
in chi mi tendeva la mano affamato.
L'ho visto radioso di gloria nel volto
rinnovato di tutta la Chiesa.
L'ho visto e lo vedo dovunque
perchè dal sepolcro
il mio Cristo è Risorto.
Autore: anonimo.
Istanti di gioia
Respiro forte
voglia di vivere
in diamanti d'attimi.
voglia di vivere
in diamanti d'attimi.
San Martino del Carso
Di queste case
non è rimasto
che qualche brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E' il mio cuore
il paese più straziato
Autore: Ungaretti
non è rimasto
che qualche brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E' il mio cuore
il paese più straziato
Autore: Ungaretti
giovedì 5 aprile 2012
Risorgere
Piove sul paese come nell'anima
e Gesù muore sulla croce ancora
per la nostra disperazione
vuota
di speranze vitali
di voli d'amore
di slanci impetuosi
d'ideali infiniti
vuota
di voglia di vivere
e così Lui muore
troppe volte
per l'infelice umanità
distrutta
dalle guerre senza fine
dalla fame che uccide
dall'ingiustizia sociale
dall'insaziabile egoismo
distrutta
dal non sentire...
C'è il sole sul paese come nell'anima
e Gesù è risorto nella pasqua ancora
per la nostra speranza
ricca
di attese tenaci
di corse del cuore
di passioni ardenti
di progetti illimitati
ricca
di desiderio d'esistere
e così Lui risorge
mille volte
per la nostra gioiosa umanità
rinata
dalla pace raggiunta
dal pane che ci sfama
dalla società più giusta
dalla fratellanza che ci unisce
rinata
dal sentire...
e Gesù muore sulla croce ancora
per la nostra disperazione
vuota
di speranze vitali
di voli d'amore
di slanci impetuosi
d'ideali infiniti
vuota
di voglia di vivere
e così Lui muore
troppe volte
per l'infelice umanità
distrutta
dalle guerre senza fine
dalla fame che uccide
dall'ingiustizia sociale
dall'insaziabile egoismo
distrutta
dal non sentire...
C'è il sole sul paese come nell'anima
e Gesù è risorto nella pasqua ancora
per la nostra speranza
ricca
di attese tenaci
di corse del cuore
di passioni ardenti
di progetti illimitati
ricca
di desiderio d'esistere
e così Lui risorge
mille volte
per la nostra gioiosa umanità
rinata
dalla pace raggiunta
dal pane che ci sfama
dalla società più giusta
dalla fratellanza che ci unisce
rinata
dal sentire...
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