domenica 22 dicembre 2013

Nasci...

Ti prego Gesù
nasci nel presepe
del mio cuore bambino
e portami a Betlemme
nella tua grotta
d'amore.

Lontano dal paese
nel silenzio della notte
fammi sentire
il tuo annuncio
in mezzo ai pastori
alla povera gente.

domenica 15 dicembre 2013

Cialtu

Sei solo una bambina
ma nei tuoi occhi neri,
come il carbone, vedo
lo scintillìo delle braci che ardono,
vedo il fuoco delle donne d'Africa.

Autrice:  Maga.

mercoledì 4 dicembre 2013

Com'era scura la mia Chiesa

Com'era scura la mia Chiesa
nelle fosche sere invernali,
quando alla fine dei Vespri
le pie donne sgranavan rosari.

Com'era cupa la mia Chiesa
con i lumini che tremavano
agli altari delle Madonne,
silenti negli antichi panni.

Com'era tetra la mia Chiesa
con i Santi barbuti e scuri
che ti fissavano dalle volte,
con sguardi malevoli e torvi.

Com'era triste la mia Chiesa
con quelle donnette scialbe
coi veli neri ed i cappotti stinti,
che sapevano di naftalina.

Com'era grigia la mia Chiesa
con le porte rose dagli anni,
dove un ricordo d'incenso
si mischiava alla nebbia.

Com'era diaccia la mia Chiesa
con il gelo di tanti secoli
che filtrava dagli umidi marmi
e dalle lapidi spoglie.

Com'era freddo anche quel bimbo
stretto, stretto alla sua mamma
che pensava ad una casa
a una stufa che avvampava.

Autore:  Eros Aroldi

domenica 24 novembre 2013

Il Dono

Sei arrivato, inatteso
mentre ti aspettavamo
... da sempre.

Sembrava tutto già scritto
... nel cielo

e nel profondo del cuore
ci invade la gioia...


Autrice:  Grace

sabato 23 novembre 2013

Piccolo

Innocenza felice riempie gli occhi e accompagna il tuoi giorni,
troppo pochi.

Piccole mani curiose e passi incerti, incerti ma veloci, fino alla meta.

Caduto mille volte e sempre rialzato, così crescono tutti.

Peccato cadere nel posto sbagliato proprio quando
il tuo angelo è distratto.

Prima freddo e paura ti mozzano il respiro.

Pochi istanti e qualcosa di grande lo avvolge e lo solleva,
più in alto del nostro pensiero.

Tutti increduli, sgomenti, dalla disperazione ammutoliti.

Unica certezza il vuoto. Ma c'è una luce dentro ogni uomo
c'è una forza che spinge comunque a sopravvivere, 
oltre ogni evento, oltre ogni dolore.

Quel caldo avvolga chi non vede più alcuna luce,
sollevi chi sembra incapace di continuare il cammino in salita.

Un angelo in più guiderà nuovi passi.
Chi è piccolo sulla terra è grande lassù.

Accompagnerà per sempre chi gli ha dato affetto
restituirà ogni carezza, bacio o sorriso.
L'amore ricevuto sarà elevato all'infinito.

Come sopravvivere altrimenti?

Autrice:  Daniela R.

domenica 17 novembre 2013

La speranza

Sì, la speranza
non è l'ultima,
no, è la prima
che io desidero.

La speranza mi è prossima
la voglio toccare, sentire
voglio che stia al mio fianco.
Ho bisogno di lei.

La speranza apre strade nuove,
nuovi percorsi,
e qualcosa di buono
fa accadere.

La speranza mi è amica
ed io la reputo preziosa,
e la tengo qui, qui,
vicino a me.

Autrice:  Stella Cernecca

domenica 10 novembre 2013

Guardo, penso, sorrido

Guardare più volte il sole
significa un po' cercare una via
cercare una strada con vero cuore
con amore e simpatia.

Fermarsi a pensare invece
significa progettare qualcosa
qualcosa di astratto o che non c'è
per donare agli altri come fosse una rosa.

Guardare un volto triste
comporta solo il dolore
di non aver sorriso
a chi cercava amore.

Autrice:  M.Giacinta

lunedì 4 novembre 2013

Trovare

Puoi trovare
l'eternità
in un attimo,
l'oceano
in una lacrima...

Io ho trovato tutto quello che cercavo
in te
ma in un attimo,
con una lacrima
ti ho perso.

Autrice: Maga.

domenica 27 ottobre 2013

I fratelli Burato, Cristiano e Fiorella, sabato 26 ottobre 2013.

Ieri sera ho assistito al teatro Bonoris di Montichiari ad un concerto sublime per la magica passione e per l'eccezionale capacità comunicativa degli artisti, Cristiano e Fiorella Burato, che hanno incantato il folto pubblico presente.
Sono un profano della musica ed il mio giudizio sulla valentía di questi meravigliosi interpreti  non può nascere certo dalle cognizioni tecniche, che mi mancano, ma scaturisce dal coinvolgimento che ho provato, che ho sentito col cuore e con la mente.
Nell'animo ho provato gioia, amore per la bellezza delle note che si rincorrevano magistralmente sui tasti del pianoforte e nei gorgheggi del soprano, ho centellinato le stille adamantine di questa musica classica e lirica allo stesso tempo: dove finiva Cristiano iniziava Fiorella, poi si fondevano, si cercavano, si univano in un'emozione senza fine.
Nei ricordi poi sono tornati vivissimi i pomeriggi passati ad ascoltare i dischi di musica classica con il professore di francese, Gioacchino Canova, che ci insegnava ad amare il bello della vita nell'arte.
Ad un certo punto ero così commosso che avrei voluto cantare anch'io oppure battere il tempo su qualche strumento...
Van Beethoven "lirico", che non conoscevo, "Ah perfido!" e poi il "classico", che sapevo quasi a memoria, "Chiaro di luna", per arrivare al compositore Catalani e poi Liszt, Puccini, Verdi, insomma un repertorio spettacolare, celestiale!

Deentà 'mpiegàt (Diventare impiegato)

Deentà 'mpiegàt

Vó iå dumà, zio me racumande
le me bestiöle tratemele bé,
me da dumà deente n'impiegàt
luntà de ché, con la camiså biancå.
Parte ‘n pó prèst, salüdem  èl zio Gino
l'é za 'ndat viå, tacå za a 'mbrunì.

- Eros, lea sö i_é quasi sinch e meså
va che ale nöf te ghet de èser là,
magare primå, se sa mai, t'el set
che là a di àter te ghet de render cönt.
Ghe miå pö i tò, che la ghe a sèmper bé,
fat véder brao, isé i te tegnarà.

E pian pianelo con la machininå
sò riat là che l'erå amò 'n po' scür,
l'erå nebiuså, fredå la matinå
e me tremae, miå apenå per el frét.

- Che gran palàs, madòi ma quantå zent
va dènter che, el par en regimènt.
Spetå 'n mumènt che pröe a dumandà
'n du gó de 'ndà e pó... speróm en bé.

E se magare ghe o miå tant bé,
turné 'ndré a caså e fó magàre a urå
a dà na mà per paricià la robå
ale me bestie che i-é amó là a spetàm.



Diventare impiegato

Vado via domani, zio mi raccomando
le mie bestiole trattamele bene,
io da domani divento un impiegato
lontano da qui, con la camicia bianca.
Parto un po’ presto, salutami  zio Gino
se n’è già andato, comincia ad imbrunire.

- Eros, su in piedi son quasi cinque e mezzo
guarda che alle nove devi essere là,
magari prima, non si sa mai, lo sai
che là a degli altri dovrai rendere conto.
Non ci son più i tuoi, cui va sempre bene,
comportati bene, così ti assumeranno.

E pian pianino con la macchinina
sono arrivato che era ancora  scuro,
era nebbiosa, fredda la mattina
ed io tremavo, non solo per il freddo.

- Che gran palazzo, madonna quanta gente
entra qui dentro, sembra un reggimento.
Aspetta un po’ che provo a domandare
la strada e poi … speriamo in bene.

E se magari non gli vado bene,
ritorno a casa e faccio ancora in tempo
ad aiutare a preparare il fieno
alle mie bestie che stanno ad aspettare.


Autore: Eros Aroldi

Amica carissima

Un raggio di sole
illuminava il tuo volto
ma nella luce dei tuoi occhi
lessi la parola tristezza.

Il mio istinto paterno
avvolse il tuo sorriso
e imprudente ti chiesi:
"Va tutto bene?"

Il luccicar d'una lacrima
bagnò la tua guancia
non più servivan le parole
per capir l'animo tuo.

Autore:  Mario Avanzi

mercoledì 23 ottobre 2013

Segnali di vita

...

Segnali di vita nei cortili
e nelle case all'imbrunire
le luci fanno ricordare
le meccaniche celesti.

...

Autore:  Franco Battiato

domenica 13 ottobre 2013

Papà, raccontami la storia...

"C'era una volta... un re..."
Si cominciava sempre così.
Poi venne Collodi
che disse no:
"C'era solo un pezzo di legno..."
Oggi abbiamo perso re e ciocchi di legna.
Ma ancora e sempre
cercherò  la voce di mio padre
che mi racconta la storia della vita.
Ancora e sempre
cercherò la sua mano
che mi accompagna
nell'incerto cammino
verso un misterioso mondo nascosto,
attraverso un bosco
sempre piú intricato,
eppur meraviglioso,
pieno di misteri e sorprese.
Sarà ancora e sempre
una piccola tenera mano
abbandonata in quella forte e sicura.
E' così che posso e potrò sempre
addormentarmi sereno ogni notte,
perchè adesso so che dopo,
son certo di un nuovo sole.

Autore:  Ettore Fasciano

Aurora

Aurora è il tuo nome
che prima
dell'alba nasci
per annunciar un giorno nuovo.

I tuoi colori
son dell'iride,
d'un glicine in fiore
il tuo profumo.

Con Fabio, Francesca e Luca
adornerai il mio giardino
ove regna senza fine
tanto amor divino.

Autore:  Mario Avanzi


La tua vita

La tua casa
è
su ruote
e va
dove tu
non sai
e non vuoi.

Autore:  Giuliano Spagna.

mercoledì 9 ottobre 2013

10.000 visitatori!

Oggi è stata superata la fatidica soglia delle 10.000 presenze, grazie a tutti voi che visitate questo umile sito di poesie, sognando, leggendo e scrivendo...
Da tutto il mondo si sono aperti i cuori delle persone più sensibili e pronte a condividere i sentimenti che viviamo, che sfioriamo, nella ricerca del bello...
Un abbraccio affettuoso, Sergio.

domenica 6 ottobre 2013

Ho visto un paese

Ho visto un paese
in un sogno
dove le vie sono visi
conosciuti
e il cielo sorride
dolcemente
sulle case libere
come pensieri aperti.

La merlettaia

La merlettaia,
tutta vestita di bianco,
ricama pizzi in puro cotone,
vuole rivestire le colline
qui attorno a Mizzole.

Ogni ulivo, ogni vite,
anche i ciliegi,
ogni foglia ornata di bianco.

Un pallido sole tarda a salire.
Il castello di Montorio
sbuca fuori
come d'incanto:
bucaneve di stagione!

Tutto tace e la merlettaia
ascolta una musica lieve.
Ha quasi finito di ricoprire l'intera vallata.

Nel suo procedere verso la città,
allenta le maglie.
Con altri ricami ed altri colori
rivestirà Verona,
brulicante nel freddo invernale.

Autrice:  Stella Cernecca.

Sei le mie ali

Sei le mie ali,
sei il vento che mi solleva
e mi porta in alto,
grazie a te vedo luoghi sconosciuti,
provo emozioni impensabili,
ma poi le ali si richiudono,
il vento smette di soffiare
e il mio corpo pesante
mi riporta a terra.

Autrice:  Maga

domenica 29 settembre 2013

Chi sa vedere

C'è qualcuno sul cammino della mia vita
che rende diversi i miei passi,
qualcuno che rende diverso il mio cuore
e non serve essere innamorati per sentirsi amati.
C'è un amore chiamato fraterno
che fa sentire importanti,
un saluto, una parola o un sorriso
e il giorno già è paradiso.
Non è qualcosa da nascondere,
perchè non turba nessun altro legame,
è solo gioia dell'esser accolti
e visti da occhi di chi ti sa vedere.
A volte ci si sente invisibili
e fingendo di essere felici,
nascondiamo nel cuore il nostro vuoto
fino a quando ci si sente dire...
"ma va tutto bene???"
All'improvviso, un nodo alla gola,
qualcuno ha saputo guardarmi e con una parola...
mi ha abbracciato.

Autrice:  M.Giacinta

domenica 22 settembre 2013

Sul ramo spoglio

Sul ramo spoglio
il merlo nero
banchetta
col caco maturo
arancio vivo.

Autrice: Stella Cernecca

domenica 8 settembre 2013

Solo la luce, solo l'amore

L'oscurità
non può scacciare
l'oscurità:
solo la luce può farlo.

L'odio
non può bandire
l'odio:
solo l'amore può farlo.


Autore:  Martin Luther King

sabato 7 settembre 2013

Quando mai?

Quando le diversità saranno superate?
Riusciremo mai a vivere come fratelli
bagnati da una stessa pioggia?
Come amici asciugati da uno stesso sole?
Come amanti illuminati da una stessa luna?

Autrice:  Maga

venerdì 6 settembre 2013

Nel giardino nascosto

Nel giardino nascosto dei sogni
riposo sereno per ore e ore
ascoltando la voce del cuore
dimenticando i falsi bisogni.

In mezzo ai fiori profumati
alle farfalle dai mille colori
più non sento della vita i dolori
e volan liberi gl'ideali amati!

Rio antico

Lungo l'argine maestro
dell'antica "rial"
ti ho sentito padre mio
negli echi lontani
che ancora parlano di te...

Per la campagna senza confini
del dolore d'averti perso
ti ho cercato nei ricordi miei e di Giorgio
ed ecco un abbaìo festoso di cani
ci ha risposto confuso alla tua voce...

Il sorriso

Il sorriso
t'illumina il volto,
il sorriso
dà gioia e amore,
il sorriso
è la pace del cuore,
il sorriso
asciuga ogni lacrima,
sorridi sempre
se vuoi essere amato.

Autore:  Mario Avanzi.

La noia

La noia?
Sì mi pare
di averla conosciuta
tanti anni fa.
Veniva a trovarmi
qualche volta
quando ero
bambino;
non sapeva che dire:
mi guardava
in silenzio
e dopo uno sbadiglio
se ne andava.

Autrice: Cinzia Giacometti.

mercoledì 4 settembre 2013

Maternità

Adagiato
sul seno della madre
in un unico abbraccio

un attimo, un'eternità.

Lo sguardo del padre, avvolge e protegge.

Per Sempre.

Autrice:  Grace.

lunedì 2 settembre 2013

La cena della classe

Ogni tanto mi trovo a guardarvi
e a pensare - Perché siamo qui?
L'amicizia direte ci lega
ma i  ricordi senz'altro di più.

E' la voglia di giorni lontani
di quel tempo imbevuto di sogni,
che ci fa ritrovare qui insieme
che ci parla di tanti anni fa.

Sai di quando volevamo esser tristi,
tanto dolce la malinconia,
ci rendeva anche un po’ misteriosi
e scontrosi com’era James Dean.

Ma eravamo ragazzi e la vita
era tutta davanti lì a noi 
e pensate se ora siam qui
è a cercare qualcosa di lei.

Ricordare emozioni ormai vaghe,
ma rimaste nel fondo del cuore,
e giocare un po’ ancora con lui,
quel ragazzo invecchiato con noi.

Che sta sempre nascosto lì dentro,
ci accompagna per tutta la vita,
un ragazzo che non vuol morire
e che sente di  dentro il magone,

quando vede le rughe sul viso
di ragazze che passano accanto,
di ragazze che vanno un po' curve,
di ragazze che sono ormai stanche.

E si cerca nel fondo degli occhi
un barlume del tempo passato,
un qualcosa rimasto di allora,
un qualcosa che ormai non c'è più.

Autore:  Eros Aroldi.

lunedì 26 agosto 2013

Venerdì 30-08-2013 ore 21 festa dei poeti.

Carissimi affezionati frequentatori di questo umilissimo sito, vi voglio presentare qui di seguito le dieci poesie che hanno superato la soglia delle 100 visitazioni.
Non essendo corretto stilare una classifica vera e propria dei poeti, alcuni sono stati inseriti prima di altri, vi offrirò qui di seguito un elenco in ordine alfabetico:
- Apollinaire Guillaume = Mon amie je pense a toi;
- Aroldi Eros = Signore mi raccomando;
- Avanzi Mario = Luna;
- Bignotti Sergio = Se fossi senza età;
- Faglioni Tiziana = Sensazioni;
- Lucchini Nicole = Sogno;
- Maga = Un profumo;
- Merini Alda = Cantico dei vangeli;
- Spagna Giuliano = Lontananza;
- Torreggiani Sara = L'amicizia.
Carissimi "internauti" avete amato queste fantastiche poesie, le avete scelte per esprimere i vostri sentimenti, grazie di cuore e se vorrete sentirle recitare dal vivo venite questo venerdì, alle nove di sera, ai Disciplini presso il Duomo di Castiglione Delle Stiviere.
Vi aspettiamo, io ed altri poeti di questo piccolo sito.
Un abbraccio a tutti, Sergio & tutti gli altri "giardinieri delle parole".

domenica 11 agosto 2013

Amicizia

Come l'amicizia sei,
o filo di ragnatela,
che unisci i due lati
di un triangolo d'inferriata
o due stipiti della porta.
Ti dimeni luccicante
ai soffi dell'aria
che vorrebbe infrangerti:
ti dilati, ondeggi e vibri
sicuro
di non spezzarti mai.

Autore:  Giuliano Spagna.

mercoledì 7 agosto 2013

Quando

Quando non so più
cosa mi aspetterà
quando ho amato
quando ho giocato
quando ho pianto
quando ho cercato
su questa terra
forse solo tu
il mio sangue
la mia linfa
scorri ancora
dentro di me.

Autrice:  Tiziana Faglioni

sabato 3 agosto 2013

Sarà pace

La serenità sembra così lontana,
lontana nel tempo
lontana nello spazio,
quasi irragiungibile...

Ma vivo nella speranza e
anelo quel momento
in cui finalmente
sarà pace.

Autrice:  Maga.

Trofei

Come prigioni dorate
tenete, riflesso in voi,
il piccolo mondo
che vi circonda.

Freddo è il metallo lucente
e funereo il marmo
che vi sostiene.

Sono seccate
le foglie d'alloro
e i fiori
non fanno più festa
nei calici
vuoti.

Autore:  Giuliano Spagna

sabato 27 luglio 2013

Il dono totale

Il dono totale
non è
tanto quello del corpo
quanto quello dell'anima
che in questo modo
anche se solo
per un battito d'ali
tocca
e si lega
indissolubilmente
all'anima
di un altro essere.

Autrice:  Maga.

Sguardo

Un oceano di Bene
s'irradia dai tuoi occhi,
una luce lontana
e profonda
rischiara il mio intimo,
un Calore misterioso
scuote le mie vene
e d'incanto
svanisce la mia solitudine
e sono immerso
in un abbraccio
infinito.

Autore:  Giuliano Spagna

Non mi svegliate

Non mi svegliate
ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno!
Sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco!
Perchè volete disturbarmi
se io forse sto sognando un viaggio alato...
sopra un carro senza ruote
trascinato dai cavalli del maestrale...
nel maestrale in volo...!
Non mi svegliate
ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno
c'è ancora tempo per il giorno
quando gli occhi si imbevono di pianto...
i miei occhi
di pianto!

Autore:  Petruccio.

Il vento del mattino

Il vento del mattino
muove le mille foglie
delle piante amiche
e vola libero
via coi pensieri
portandoli in alto
lontano lontano
dall'ansia di vivere...

La vita è un dono (un brano della canzone)

... Ogni emozione
ogni cosa è grazia
l'amore sempre diverso
che in tutto l'universo spazia
e dopo un viaggio
che sembra senza senso
arriva fino a noi
l'amore
che anche questa sera
dopo una vita intera
è con me...

Autore:   Renato Zero

domenica 21 luglio 2013

Quale mondo

Vedo fili di rame
chiavi di ferro
pezzi di ingegno...

La macchinosità di un mondo
a cui non sento di appartenere.

Immagino colline rigogliose
animali al pascolo
capanne fumanti...

La semplicità di un mondo
di cui non farò mai parte.

Autrice:  Maga

Avrei potuto

Avrei potuto dirti
le parole più dolci
per aprire il mio vecchio cuore...

Avrei potuto stringerti a me
per un istante eterno
d'amore infinito...

Avrei potuto rapirti
alla vita che non senti tua
ma tu sei domani ed io ieri...

Autore:  Peter

Amore

Ancora fanciullo
e già ti amavo
nel fiore degli anni
ti adoravo.

Il giorno del nostro sì
toccai il cielo con un dito
ed ora che la giovinezza è andata via
sento di amarti più dell'amore.

Autore:  Mario Avanzi

domenica 14 luglio 2013

Ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Autore:  Salvatore Quasimodo

domenica 7 luglio 2013

Speranza

Sul vetro appannato
una goccia
solca d'un tratto
la superficie.

E' lacrima
e rugiada
per le gemme
della prossima primavera.

Autore:  Giuliano Spagna.

sabato 29 giugno 2013

Ezio Bignotti

Papà se Iddio vorrà
una donna mi darà un figlio e il tuo nome porterà.

Ezio, Ezio ancora per l'aria
volerà vivo, vivo il tuo nome.

Papà se Iddio vorrà
lo amerò come tu hai amato me.

Il mio piccolo Ezio saprà di te
del grande Ezio, del grande...

Tuo nipote ti pregherà
ogni sera ti pregherà.

Ezio sarà, Ezio Bignotti,
papà se Iddio vorrà.

domenica 23 giugno 2013

Aliti di vento

Amo
qualcosa
che non potrò
mai avere
se non in sfuggevoli
aliti di vento
e in carezze impercettibili.

Autrice:  Maga

domenica 16 giugno 2013

Amicizia

Ci siamo incontrati tra le mura di scuola,
un po' bricconcelli, furbacchioni, scattanti,
alle volte briosi, gradassi, graffianti,
altre volte dubbiosi, scontrosi e scostanti.

Erano anni di grandi progetti, di fantastici sogni,
di timidi sguardi, di forti emozioni, di nascoste effusioni.
Sotto i neri grembiuli delle compagne giovani e belle
battevano i cuori... tutti quanti avevamo gli ormoni alle stelle.

Il diploma ci ha maturati e ci ha separati.
Alcuni tra noi son laureati, quasi tutti sposati;
la vita ci ha preso per mano, ci ha trasformati
ma la nostra vera amicizia ci ha comunque legati.

Questo tempo che, allora sembrava lontano,
è sapienza del cuore, il momento per dare una mano,
regalare esperienza e speranza per chi sta crescendo,
donare carezze e sostegno a chi sta patendo.

Piano, piano scende la sera. Dal cielo infinito e stellato
ci emoziona il sorriso di chi non è qui... ci ha lasciato
mentre un raggio di luna illumina i nostri cammini.
È la nostra sincera amicizia che ci tiene vicini.

Autore:  Nicola Muscarello

mercoledì 12 giugno 2013

La vita

Se da un bosco
rompi un ramo
al bosco stesso
non fai danno.
Così la vita
se s'infrange
nessuno sente
nessuno piange.

Romania :  Julien Fiscu

Ti è amica

Lei ti è amica
ti è sempre vicina
ti accarezza
quando tu la pensi.
Ti libera
dai tuoi problemi
dalla tua stanchezza
dalla tua sbornia
dalla tua miseria
che mangi ogni giorno.
Non aver paura
lei ti è amica.

Autore:  Luigi Pedilarco.

domenica 9 giugno 2013

Che ne sarà

Che ne sarà di questo suono
che galleggia la mia anima,
di questi ricordi vivi
come il bambino
che gioca nel cortile,
di questo tramonto
che scompare dietro la montagna.
Che ne sarà di questa città,
fredda e malinconica,
coi suoi grattacieli
e le fabbriche di mattoni.
Che ne sarà di questo strumento
che suona nella notte.

Autore:  Luigi Pedilarco.

Che ve ne importa

Che ve ne importa
della mia mestizia.
C'è il mare,
questo basta.
Rotolatevi sull'acqua,
non ho voglia di imitare
il disincanto.

Autore:  Luigi Pedilarco.

venerdì 17 maggio 2013

Di notte


Di notte, al buio con la pioggia che tamburella sul tetto ti ritrovi a pensare ad un sacco di cose, troppe probabilmente vista l'ora e il tuo stato emotivo..eppure non puoi farne a meno, certi pensieri si insinuano come lombrichi nella terra umida e non c'è proprio nulla che tu possa fare per impedirlo...
Puoi seguirlo e provare a capire dove ti porteranno e puoi pensare che metterli su carta li renda più gestibili ma in fondo sai benissimo che non è così..sguizzano mentre ti soffermi a correggere un errore o a mettere un puntino..non ti aspettano e si rincorrono freneticamente senza darti la possibilità di scorgerne almeno uno di senso compiuto...sono come veloci frame di una pellicola male assemblata, intravedi delle immagini ma nessuna si lega con la precedente o con la successiva...ci sei tu..ci sono loro ci sono delle cose, dei posti, tanti posti e una figura..non sai nemmeno chi sia ma poco importa, sai benissimo cosa ti fa provare..un attimo di pausa fra la rinfusa di colori; sai già che la quiete dura poco e via di nuovo in un turbinio di domande senza risposta di perché senza spiegazioni..e tu sai bene che l'unica cosa che puoi fare è aggrapparti all'unica apparente immagine che sia riuscita a scorgere e sai anche che è la stessa che ti farà precipitare di nuovo ma ne sei attratta come una falena con la luce, la cerchi pur sapendo l'effetto che fa...
È poi finalmente tutto si placa ed ecco di nuovo la pioggia la notte...tu....

Autrice:  Tiziana

sabato 11 maggio 2013

Il parco giochi

Sotto le piante delle Rimembranze
giocano i bimbi e gridano alla vita
un pomeriggio di una calda estate,
davanti a loro tanti giorni lieti.

Ma sulle panche lungo il fiume in secca
siedono i vecchi calmi e silenziosi,
guardano i bimbi e sognano lontano,
davanti a loro poco tempo ancora.

Di tanto in tanto lanciano una voce
- Chiara, Carlotta, su venite qua!
Mi raccomando non andate via,
è quasi sera state un po' con noi.

Ed io rammento una cartolina
un po' sbiadita di tanti anni fa,
tanti bambini sotto queste piante,
forse quei vecchi che ora stanno là.

Autore:  Eros Aroldi.

Vivere cos'è?

Cos'è vivere
se non prestare il tuo viso,
le tue mani, i tuoi piedi,
il tuo... cuore
a chi ti è accanto.

Vivere è avvicinarsi al tuo prossimo
donandogli la tua luce
perché lui possa vederti
o meglio...
perché tu possa vederlo.

Perché spesso ci illudiamo
di donare parte di noi stessi
per il bene altrui
ma non ci rendiamo conto
che è proprio il donarci che ci fa vivere!

Allora vivere cos'è? Forse vivere è...
Lasciarci bere, mangiare, consumare da chi ci incontra,
non è essere sfruttati, ma è mettersi ognuno nelle mani dell'altro
perché tutti possiamo essere una sola cosa
e tutti la ricchezza dell'altro e tutti insieme essere... vita!

Autrice:  M.Giacinta

sabato 4 maggio 2013

Auschwitz



Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento.

Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta            
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.

Autore: Francesco Guccini

venerdì 3 maggio 2013

In memoria di Ernie Lobet

Messaggio da trasmettere alle generazioni future da Ernie Lobet, ebreo nato nella città di Breslavia, internato dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz:

"Perché il male trionfi basta che i giusti non facciano niente.
Mai cedere alla rassegnazione.
Devi combattere per ciò in cui credi, senza subire passivamente e senza aspettarti che altri lottino al tuo posto.
Devi puntare con decisione verso il tuo obiettivo, prendere posizione e combattere con tutte le tue forze."

P.S. Chi dice di non credere all'olocausto vada a leggere il libro "Auschwitz. Ero il numero 220543" di Denis Avey e Rob Broomby, scritto in memoria di Ernie Lobet...

mercoledì 1 maggio 2013

I nostri giorni

I nostri giorni sono cavalli pazzi
che inseguono le onde di un mare
che forse non conosciamo...

I nostri giorni si perdono per sempre
in mille echi di lontani e passati ieri
che diventano piano piano nostalgia.

I nostri giorni vogliono vivere
ma troppo in fretta trascorrono
e molto presto svaniscono nella sera.

I nostri giorni di povera gente
che conta forse meno di niente
i nostri giorni dove vanno?

I nostri giorni sono aquiloni
che cercano di raggiungere
le nuvole dell'infinito cielo...

mercoledì 3 aprile 2013

Il mago Aprile

Buon giorno, mago Aprile!
Sei tornato? Si desta
al semplice tuo tocco
con tre ghirlande in testa
nell'orto l'albicocco;
l'acacia nel cortile
mette il più bel monile;
le rondini dai nidi
gridano: « Vidi! Vidi!
Buon giorno! ». Lo sparuto
margine del fossato
si veste del più ricco
mantello di broccato
per te, che faccia spicco;
e il ruscello già muto,
ripreso il flauto arguto,
suona portando al mare
argenti e perle rare.

Autore:  Angiolo Silvio Novaro 

lunedì 1 aprile 2013

Dall'uovo di Pasqua


Dall'uovo di Pasqua 
Dall'uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: "Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio".
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
"Viva la pace,
abbasso la guerra".
Gianni Rodari

venerdì 29 marzo 2013

Eloì, Eloì, lamà sabactanì?

Ma venuta l'ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona.
E all'ora nona, Gesù esclamò a gran voce:"Eloì, Eloì, lamà sabactanì?" che, tradotto vuol dire:"Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?"
E alcuni degli astanti, uditolo, dissero:"Ecco, chiama Elia."
Accorso uno e riempita una spugna d'aceto, la mise in cima ad una canna, per dargli da bere, dicendo:"Lasciate, vediamo se Elia verrà a levarlo di croce."
Ma Gesù, avendo emesso un alto grido, spirò.

Autore:  evangelista San Marco.

lunedì 25 marzo 2013

Ingresso in Gerusalemme

Al mattino, una gran folla, accorsa alla festa,
avendo sentito che Gesù veniva a Gerusalemme,
prese dei rami di palma, gli andò incontro e gridava:
"Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore
e il Re d'Israele!"
E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra,
come è stato scritto:
"Non temere, figlia di Sion:
ecco, il tuo re viene seduto sopra un puledro d'asina."

Autore:  evangelista Giovanni

domenica 17 marzo 2013

El Turnapas (vacanse en del curènt)

Cume sunaå la campanå l'ültim dé
se sbatiå viå la burså e “viå alé!“
Che urmai l'istà l'era lé a spetàs,
col sò fià calt al lonch del Turnapas.

E al dop disnà, vistìt cume i balòs
se bandunaå l'erå per el fòs,
e töcc en filå sedei badii e maras,
en pé per terå se ´ndaå ´n del Turnapas.

Quantå sabiå che gherå en del curent
l'erå mei delå culoniå, l'ho in a mènt,
e gherå platen, sales e urmisì
chi faå umbriå a töti chi pütì.

E l'acquå belå, ciarå e po´ basinå
e apenå dent ancå en po´ frischinå,
pienå de bos, auline e faraguade
chi spetaå d'enda ´n dele fretade.

E alurà sotå metomeghelå tötå
na belå rostå isé metóm en sötå
chelå pisinå che sguaiå de che e de là,
dalå seraià enfin arènt al guà.

Le giurnade le pasaå a pianì
sotå chi plàten, sàles e urmisì,
miå cume adés chel temp el vulå iå
e ´l me par ier che siem, là adré alå riå.

Chel che rincrés l'é che i me pütì
i meterà pö i pé ´n de ´n curintì,
i pesulì urmai i-é za ´ndat viå
e me so che, malat de nustalgiå.


Il Tornapasso
(vacanze nel ruscello)

Appena suonava la campana l'ultimo giorno
si buttava la borsa e “via alé!“
Che ormai l'estate era lì ad aspettarci
col suo fiato caldo lungo il Tornapasso.

E il pomeriggio vestiti come monelli
si lasciava l'aia per il fosso,
tutti in fila con secchi roncole e badili
a piedi nudi si andava nel Tornapasso.

Quanta sabbia che c'era nel ruscello
era meglio della Colonia, lo ricordo,
e c'erano platani, salici ed olmi
che facevano ombra a tutti quei bimbi.

E l'acqua bella, chiara e bassa
e appena dentro anche un po' freschina,
fitta di ghiozzi, alborelle e cobiti
in attesa di infarcire le frittate.

E allora dai mettiamocela tutta
una bella diga così mettiamo in secca
quei pesciolini che guizzano qua e là
dalla barriera fin vicino al guado.

E le giornate passavano piano
sotto a quei platani, salici ed olmi,
non come adesso che il tempo vola via
e sembra ieri che stavamo sulla riva.

Ciò che rattrista è che i miei bambini
non metteranno piú i piedi in un ruscello,
i pesciolini ormai sono già via
ed io son qui malato di nostalgia.


Autore:  Eros Aroldi.

mercoledì 13 marzo 2013

Silenzi

La mia volontà  è morta
sotto silenzi
che non mi so spiegare
e ai quali non mi so sottrarre.

Autrice:  Maga

domenica 17 febbraio 2013

Acqua azzurra, acqua chiara

Acqua azzurra

acqua chiara 

con le mani

posso finalmente bere. 

Nei tuoi occhi 

innocenti 

posso ancora ritrovare 

il profumo di un amore puro, 

puro come il tuo amor. 



Autore: Mogol


Treno d'inverno


Il treno sfreccia via, veloce
in mezzo alla nebbia misteriosa
che nasconde campi e campi

senza piu' confini, sino al nulla
infinito grigio di colori spenti
dal gelido e duro inverno

e tuttavia nasce
inaspettato un fremito
di passione vitale

come un batter d'ali
per volare ancora, infine
verso un'altra primavera...

sabato 9 febbraio 2013

Un chiostro è il mio cuore

Un chiostro è il mio cuore
ove tu scendi a sera
io e te soli
a prolungare il colloquio, ora
sopra una panchina
di pietra.
O per scoprire come
amore ancora ti spinge,
in silenzio ascolto
il fruscio
dei tuoi passi
e il suono della voce
che chiama...
E non fuggo per nascondere
dietro gli alberi
la mia nudità:
orgoglioso d'essere
questo nulla
da te amato.

Autore:  David Maria Turoldo



A te

A te che sei dentro il mio respiro
e che parli silente e forte
alla mente e al cuore

a te che sei un amore impossibile
che non confesso a me stesso
come al mondo intero

perché mi hai guardato
con gli occhi dell'amore
dove mi sono perso per sempre...

Autore:  Peter.




sabato 2 febbraio 2013

Un profumo

Il vuoto mi stanca
sono come un nulla infinito
mentre un profumo
mi catapulta in un vortice,
il mio sguardo si appanna
e il mio cuore si ferma.

Autrice:  Maga.

Una briciola d'amore

Ciò che è grande e importante in ognuno di noi, è l'amore.
Tutti abbiamo dentro al cuore una briciola d'amore,
se la lasci respirare lei continua a lievitare.
Qualcuno la sigilla per non rovinarla,
gli sembra troppo bella e sta a rimirarla.
Purtroppo per lui però la briciola si secca e muore
e senza accorgersi di ciò, anche lui non ha più un cuore.
Questa briciola è preziosa e non va trattata male,
lei diventa rigogliosa se la lasci respirare.
Come il pane lei s'ingrossa e diventa più importante
se ne doni un pezzettino a chi ormai non ha più niente.
Una briciola d'amore può riempire tutto il cuore,
ma la regola importante è donarla ad altra gente.

Autrice:  M.Giacinta

lunedì 28 gennaio 2013

I ragazzi che si amano

Les enfants qui s’aiment

Les enfants qui s’aiment s’ embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s’aiment
Ne sont là pour personne
Et c’est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leur rire et leur envie
Les enfants qui s’aiment
ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour.
(Jacques Prévert)


I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcuno trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.

Autore:  Jacques Prévert

giovedì 24 gennaio 2013

Le parole e il silenzio




Le parole sono magiche sorelle
che inseguono i nostri pensieri
lungo i sentieri dell'anima.

Cantano con voce melodiosa
nel sole senza fine
della speranza.

Le frasi nascono
cosi' d'incanto
come gemme preziose.

Poi silenzi dolci e grati
per ascoltare l'eco
del parlarsi...

Sentieri felici


Viottoli persi nella campagna
dei rivoli scintillanti

tra il canto senza fine
delle cicale ubriache

e le risate gioiose
dei ragazzi festanti...

Sentieri felici
che Ezio mi insegnava

ad amare come oasi di pace
nella solitudine ricolma di voci

melodia maliosa
di echi lontani...

sabato 19 gennaio 2013

Vorrei correre

Vorrei correre dietro ai sogni
come fossero aquiloni
gonfiati dal vento
e insaporirmi la bocca di primavera
fermarmi senza fiato
quando il cielo si fa viola
e accendere con l'anima
il lume di una stella...

Autore:  BB Pietruccio


domenica 13 gennaio 2013

Le madri

Caldo il meriggio qui nella pianura
sta lì invitante la mia Chiesa antica
entro un momento nella sua frescura
varco il portone verso l'ombra amica.

Prega una donna nella grande chiesa
fresca ed ombrosa, dalle annose mura
nella sua  quiete, la candela accesa
le dà conforto, un po' la rassicura.

Fissa la donna il volto di Maria
muove le labbra, accenna con il capo
forse è un segreto, meglio andare via
Gesù Bambino pare addormentato.

E allora piano, senza far rumore
chiudo il portone inizio la discesa
verso la piazza con il suo calore
parlan le madri nella grande  Chiesa.


Autore:   Eros Aroldi.



martedì 8 gennaio 2013

Un giorno dopo l'altro

Un giorno dopo l'altro 
il tempo se ne va 
le strade sempre uguali, 
le stesse case. 
Un giorno dopo l'altro 
e tutto e' come prima 
un passo dopo l'altro, 
la stessa vita. 
E gli occhi intorno cercano 
quell'avvenire che avevano sognato 
ma i sogni sono ancora sogni 
e l'avvenire e' ormai quasi passato. 
Un giorno dopo l'altro 
la vita se ne va 
domani sarà un giorno uguale a ieri. 
La nave ha già lasciato il porto 
e dalla riva sembra un punto lontano 
qualcuno anche questa sera 
torna deluso a casa piano piano. 
Un giorno dopo l'altro 
la vita se ne va 
e la speranza ormai e' un'abitudine.


Autore:  Luigi Tenco

sabato 5 gennaio 2013

Il ritorno di un lavoratore


Entra buio dal finestrino
fuori e' notte fonda
come la nostra stanchezza
senza luce di freschezza.

Ogni tanto una stazione appare
improvvisa oasi di vita
ed un passeggero sale in fretta
per tornarsene infine a casa.

Forse un lavoratore che la fatica
ha reso ermetico nelle parole
che non escono piu', no e poi no
neppure per un breve saluto.

Sul viso gli leggo i giorni persi
nel cercare di vivere meglio
una strana esistenza scolorita
col tempo troppo uguale...

Eppure basterebbe che dicesse infine
quello che prova o piu' non sente
dentro al cuore, nella mente
per aprirsi ancora al mondo...

venerdì 4 gennaio 2013

Loro due


Il treno scivola nel buio triste della notte
e via via tra le arcane ombre
mentre una giovane donna pensa
alla sua vita che non corre piu' vicina a lui.

Si arriva a una stazione smarrita
mentre si ode di sbalzo
una frenata piangere lamenti
e lei quasi sorride di tristezza.

Lui le dorme accanto ma e' lontano
e stanco di mille giorni
forse sogna domani migliori
sfiorando attese di liberta'.

La locomotiva elettrica trascina
con tutta la sua energia decisiva
le carrozze rassegnate ed inerti
come loro due, vuoti d'amore...

Capodanno


Mi e' bastato un raggio di sole
che volava sui tuoi auguri
di buon anno
attraverso lo spazio e il tempo

mi e' bastato un attimo eterno
che sorrideva con la giovinezza
del nuovo 2013
generoso di attese...

giovedì 3 gennaio 2013

Mattine d'inverno


Parole che inseguono pensieri
liberi gabbiani in volo
sul mare dei giorni
nei mattini lenti a svegliarsi

come la vita nelle case infreddolite
che stenta ad iniziare nei nostri inverni
troppo lunghi e tristi
nella mancanza di luce e di calore.

Eppure basta poco per sognare
una nuova primavera che canti infine
con la voce armoniosa del sentimento
sulle ali felici di un sorriso...