mercoledì 24 dicembre 2014

Gesú bambino

Sono ancora qui
in silenzio davanti a Te
nella notte di Natale.

Tu leggi il mio cuore
e dai voce ai pensieri
in un canto d'amore.

Non servono parole
in questa mia preghiera
di pace ritrovata...


domenica 7 dicembre 2014

Amo la donna che...

Amo la donna che mi guarda col sorriso del cielo
per perdermi nel suo paradiso di gioia infinita.

Amo la donna che mi parla col fascino delle labbra
per incantarmi della sua bocca di rosa senza spine.

Amo la donna che mi aspetta con l'attesa dell'amore
per volare soltanto con lei verso il sole della felicità...

Autore:  Peter.

domenica 16 novembre 2014

Temporale

Un bubbolío lontano...
Rosseggia l'orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un'ala di gabbiano.

Autore: Giovanni Pascoli.

giovedì 13 novembre 2014

Un pomeriggio estivo

Ma guarda come giocano
pigramente le lunghe tende blu:
chi le allontana e poi le richiama
è un sospiro, lieve
in un pesante pomeriggio estivo.

Guarda come le onde di ombra, di luce
s'accavallano sul marmo:
chi le sospinge e poi le richiama
è un alito, cortese
in un caldo pomeriggio estivo.

Guarda come sta dormendo
Sergio sul lavoro che doveva:
chi l'ha assopito e non lo richiama
è un soffio, tranquillo
in un quieto pomeriggio estivo.

mercoledì 12 novembre 2014

Donna che mi sei stata accanto da sempre...

Donna che mi sei stata accanto
da sempre
perchè più non parli
coi graditi sorrisi
della dolcezza e della tenerezza,
perchè?

Quali tenaglie mordaci
hanno serrato
i tuoi sogni
e quante prove dolorose
hai mai superato
per dimenticarti di sentire...

Ora piangi forse
lacrime
che non sanno uscire
mentre io vecchio tutto di un colpo
inaridisco
nella mancanza di una speranza che m'inganni!

Autore:  Furio.






Mamma, nel tuo ricordo

Era bello stringere
il tuo volto tra le mie mani,
sublime era accarezzar
i tuoi capelli bianchi.

Se poi un bacio usciva
dal tuo labbro,
mi sembrava di toccar
il cielo con un dito.

Ora non ci sei più
e mi manchi,
se tu sapessi
quanto mi manchi.

Solo mi rimane
che alzar lo sguardo al cielo
ove miriadi di stelle
brillano nel buio della notte.

Una sola brilla più di tutte,
quella stella sei tu mamma,
quella grande luce,
è tutto il tuo amore per me.

Autore:  Mario Avanzi.

martedì 11 novembre 2014

La colonia di Marmentino

.La culoniå de Marmintì

Gherå na stalitinå a Marmintì
en de l’istà, mah!… Del sinquantasich,
con tre bestiöle che le me pariå
l’istese de chele de casa miå.

La en dela baså, en mesa a la me zent
coi sò malghes e pó coi me brasènt,
e con me pader ensiem ai sò fradei
e le me zie e na brancå de pütei.

E envers la serå el cor se faå pes
e ‘ndae a scundìm didré de na qual sef
me igniå in a ment me mader e i visì
e de per me piansìe pianì pianì.

Ma pó de nòt turnae là zó ‘n cascinå
e girae ‘n de l’erå enfìn alå matinå.
Sintie i me camp chi me ciamaå luntà
Dai turnå ‘ndré  ve che a zugà ‘n del guà”.

E igniå matinå che sie za ‘n pó stracòt
per el gran corer che ghie za fat de nòt,
l’era en gran belå, vardé, chelå muntagnå,
però en del cör me ghie la me campagnå.

Asola, dicembre 2013

Traduzione

La colonia di Marmentino

C’era una stalletta a Marmentino
nell’estate forse del cinquantacinque
con tre vaccarelle che sembravano
identiche a quelle di casa mia.

Laggiù in pianura in mezzo alla mia gente
coi mandriani e con i miei braccianti
e con mio padre insieme ai suoi fratelli
e le mie zie e un mucchio di bambini.

E verso sera il cuore era pesante
e mi nascondevo dietro qualche siepe
mi tornavano  alla mente mia madre ed i vicini
così da solo piangevo pian pianino.

Ma poi la notte tornavo giù in cascina
e giravo per l’aia fino alla mattina.
sentivo i campi chiamarmi da lontano
“Dai torna a casa vieni a giocare al guado”.

Ed al mattino ero ancora stanco
per tutto il correre fatto nella notte,
era molto bella, sapete, la montagna,
però io nel cuore  avevo la campagna.

Autore: Eros Aroldi 

mercoledì 5 novembre 2014

La natura condivide

L'avevo capito, sapete?
Vi ho visto, piante belle e ridenti
e accanto a voi l'uomo che vi amava
e aveva la pace nel cuore.
Vi ho visto, piante ingiallite e tristi
e accanto a voi l'uomo che vi trascurava
e aveva la guerra nel cuore.

Autore: Giuliano Spagna.

domenica 2 novembre 2014

Lí, a vederti.

I tuoi occhi vivaci
seguono attenti la palla
sul verde campo da gioco.
Guizzi felice
e il sudore illumina
il tuo sguardo fiero.

È il tempo dei giochi
ed io lí a vederti  volteggio con te nello spazio,
gustando l'elettricità che sprigioni,
l'energia
si propaga
nell'aria.

Sorrido... e giochiamo insieme.


Autrice: Una mamma.

domenica 12 ottobre 2014

Fanciulli


All'improvviso li vedi arrivare

Corrono

Come puledri selvaggi
In libertà

Incrocio di sguardi
Occhi che ridono

Non c'è tempo da perdere

Corrono

Incontro alla vita


Autrice:  Grace.

lunedì 22 settembre 2014

Ma il mio spirito vive...

Il mio corpo è assopito
avvolto come in un abbraccio
dalla stanchezza,
ma il mio spirito vive
e freme in attesa
di essere liberato.

Autrice:  Maga.

venerdì 5 settembre 2014

Leggende

Qui da noi le mani accarezzano le nuvole
e spaziano in cieli tersissimi.
Qui da noi le dita toccano la luna,
fanno vibrare le corde delle stelle,
con chitarre sonore,
e trinano merletti di cotone bianco.

Qui da noi i tamburi danzano la notte
e fasciano i corpi,
e stancano le membra.

Qui da noi il canto è all'unisono
sul tono di uccelli,
altissimi.
Qui da noi, la notte, le foglie sussurrano
canzoni e recitano poesie alla terra
che le amache ascoltano.

Qui da noi l'acqua del pozzo
racconta di storie e leggende,
di amori tra raggi di sole e di luna.

Autore: Giulio Alberto Girardello.

sabato 23 agosto 2014

All'equatore

Vivo all' equatore
forte luce solare
mi abbaglia
di giorno
poi
di colpo
notte,
notte fonda.
Non trovo
più me stessa
nella giungla del buio umano.

Autrice: Stella Cernecca.

domenica 17 agosto 2014

Rosso e azzurro.

Ho atteso che vi alzaste,
colori dell'amore
e ora svelate un'infanzia di cielo.

Porge la rosa piú bella sognata.

Autore: Giuseppe Ungaretti.

domenica 10 agosto 2014

Bella come pioggia, come poesia.

Scende la pioggia sul paese mio
e lo accarezza con lieve dolcezza.
L'aria che respiro è freschissima
e mi porta umidi profumi di vita.

Cresce sempre più il grato ticchettio
che dà al mio cuore pura ebbrezza.
Lunghi aghi d'acqua chiarissima
cadono sospinti da una forza infinita.

Le piante immobili bevono umori
incantate da un luglio autunnale.
Anch'io rimango come ammaliato
e la mia mente vive questa magia.

Qui vedo i tuoi sorrisi nei colori
leggeri, delicati, da non saper far male.
Fra gli alberi ti ho forse incontrato
bella come pioggia, come poesia...


sabato 2 agosto 2014

Lorenzo, el me pütì

Lorenzo, el me pütì

Vuater ghi mai vist el me pütì
che tant l’è bel, cumpagn l’è  farabì?
Come del rest i’è bei töcc i pütei
per i so noni, vedóm apenå chei.

E quant a olte lü el me saltå en bràs
me sente el cor adré per deleguàs,
perché capise che lü el me öl bé fés
e me par d’èser, el pü siur del me paes.

Ma el temp el paså, urmai l’è za grandì
e me par i-er chel faå i prim pasitì,
bisogn che sirche de fai pasà pianì
i dé che pase ensiem al me pütì.

Amò en qual an e lü l’andarà a spass
miå pö con me, ma coi  cumpàgn de class
e col magù  luntà me ‘l vardaró
e de scundù po mè sluntanaró.

Però el ma dit che quand me  partaró
en po’ sens’ater  ghe rincresaró,
e che ‘n brisì magare el piansarà,
sperom chel sepe miå pasandumà.



Lorenzo, il mio bambino

Non avete mai visto il mio bambino
che è tanto bello quanto birichino?
Come sono del resto tutti i bambini
per i lor nonni che vedon solo loro.

E quando a volte lui mi salta in braccio
mi sento il cuore quasi liquefarsi
perché capisco quanto mi vuol bene
e mi par d’essere il più ricco del paese.

Ma il tempo passa, e lui ormai è già grande
e sembra ieri che faceva i primi passi,
devo cercare di far passare piano
i giorni che passo insieme al mio bambino.

Ancora un po’ e lui se ne andrà a spasso
non più con me ma con gli amici suoi
e col magone da lontano osserverò
e di nascosto poi mi allontanerò

Però mi ha detto che quando me ne andrò
un po’ senz’altro gli rincrescerò,
e che magari un poco piangerà,
speriamo almeno che non sia dopodomani.

Autore: Eros Aroldi

domenica 27 luglio 2014

Tristezza

Con forza m'avvolgi
nel tuo manto
mentre disperato cerco
il respiro che non trovo.

Esce dal mio labbro
per un istante un canto
ma si spegne lentamente
come la fiamma di un cero.

Qual peccato
io mai commisi
per portarti ovunque
a me appresso.

Anche se dannata
sarà l'anima mia
ormai in te conosco
l'immenso castigo.

Lungi da me ti prego
un solo istante
ch'io possa ritrovar ancor
la tua rivale.

Autore:  Mario Avanzi

domenica 20 luglio 2014

L'aereo

Una scia bianca solca l'azzurro
l'aereo è passato.....
Gente che parte:
quante terre, monti e acque
si vedon da lassù.
 
Riecheggia un rombo
nell'infinito cielo
l'aereo è passato.....
Gente che torna:
quante luci si vedon da lassù.
 
E  un passeggero, a terra,
in viaggio ti accompagna.

Autrice: Grace.

sabato 19 luglio 2014

Per sempre

Nel silenzio
del tempo
che piange
continuamente
ti ho perso
respiro d'amore
per sempre.

Proprio tu
giovane donna
che pensavo
ad ogni ora
sei svanita
dal mio cuore
per sempre.

Autore:  Peter

domenica 13 luglio 2014

Amore materno

La vita
mi rivestì
la pelle
di carta vetrata
ed ad ogni tocco,
gratto
e non me ne accorgo.
Tu,
dolce pesca
levigata
intatta di velluto
e seta
ti ho fatta!
Ed ora
non vuoi più essere
sfregata.

Autrice:  Stella Cernecca.

domenica 6 luglio 2014

Chi sono io

Io ho un grande Dio
e un piccolo diavolo in me.

Io ho la guerra e la pace nel mio cuore.

Io sono un mezzo uomo,
io sono una mezza donna.

Io sono un eroe.

Autore:  Francesco Fasciano.

domenica 29 giugno 2014

Nonna

Fili d'argento,
sempre lavoro fra le tue mani,
cuore di mamma, cuore di donna,
preghiere nei tuoi pensieri.
Nessuno sa quanti chilometri
han percorso
i tuoi piedi stanchi.
Eri la roccia contro cui sbattevamo,
a cui ci appigliavamo.
Ora sei l'angelo a cui ci rivolgiamo.

Autrice:  Maga.

domenica 15 giugno 2014

Questione de razza

"Che cane buffo! E dove l'hai trovato?"
Er vecchio me rispose: "E' brutto assai,
ma nun me lascia mai: s'è affezionato.
L'unica compagnia che m'è rimasta,
fra tanti amichi, è 'sto lupetto nero:
nun è de razza, è vero,
ma m'è fedele e basta.
Io nun faccio questioni de colore:
l'azzioni bone e belle
vengheno su dar core
sotto qualunque pelle."

Autore:  Trilussa.

mercoledì 4 giugno 2014

Dio

L'aiuto viene dal Signore, dice il salmo . 
E  io lo vedo in un Signore 
che per  amore si lascia crocifiggere 
ed in un bambino, piccolino 
che seduto per terra, inerme, 
debole, insignificante per i potenti della terra, 
gioca con un po' di terra , 
la mischia ad un po' d'acqua, 
forma un po' di fango, 
ne fa un pupazzetto e... ci "gioca", 
parlandogli come ad un amico.    
Non sarà che lui è Dio ?!

Autore:  Ettore Fasciano

domenica 1 giugno 2014

I vòst

I vòst

Quand capiré el bé che v’óm vulìt
el sarà tarde... per pudì fàsel saì.
Quanti "erå mèi" ve turnarà alå mènt
ma uramai saróm belå “partìt”.

Eco.. chel dé … quant el riarà,
tignìf pör a ment, care i mè fiöi,
che nuàter de là saróm cuntènt
sul a saì che ‘n po’ ve mancaróm.

E pensaróm, là ‘l tèmp el mancå miå,
a töcc chi an chè vè sóm stat adré,
a tiràf grant e a fa parì de gnent
quant se trataef cume se tratå i cà.

Se egnarà oiå amó, de brasaf sö
de dif che sif che isé ‘n del nòster cör, 
e pruaróm a slungas zó coi brass
per sugaf zó da i_òcc ‘n lagrimù.

Autore:  Eros Aroldi



I vostri ( i genitori)


Quando capirete il bene che vi abbiamo voluto
sarà tardi... per potercelo dire.
Quanti “sarebbe stato meglio” vi torneranno in mente
ma ormai saremo già “partiti”.

Ecco... quel giorno...quando arriverà,
tenete a mente cari i miei ragazzi
che noi di là saremo contenti
solo a sapere che vi mancheremo un po’.

E penseremo, là il tempo non mancherà,
a tutti gli anni che vi abbiamo dedicato
per farvi crescere e a far finta di niente
quando spesso ci trattavate male.

Ci verrà voglia di abbracciarvi
di dirvi che siete ancora nel nostro cuore
e proveremo a stendere le braccia
per asciugarvi dagli occhi un lacrimone.

mercoledì 21 maggio 2014

Per pochi istanti forse

Nel silenzio della notte
ascolto mille gocce segrete
che invisibili cadono piano
su me, sui rami scuri
delle piante addormentate.

Mi sento sospeso nell'aria
di questa notte magica
di questa favola tutta mia
e mi lascio cullare
da calmi, freschi pensieri.

Nel buio della notte
aspetto niente e nessuno
pago infine della vita
per pochi istanti forse
grato di quello che ho.

domenica 11 maggio 2014

Ama e vai.


Vai e ama
il mondo intero.

Ama
chi non può vederti
ama
chi non può sentirti
ama
chi non può toccarti.

Vai sicura di te stessa
portando dentro di te
tutto l'amore
di chi ti ha amato tanto.

Autore:  Mario Avanzi.

domenica 4 maggio 2014

L'antica vigna


 
Ritorno alla vecchia casa
che custodisce i primi sogni
altre voci, altri suoni
riempiono lo spazio.
 
Solo l'antica vigna, sta ancora lì
davanti a casa, a far la guardia.
 
Scene campestri, impresse,
come dipinti fissati sulla tela.
 
Momenti della vita
scolpiti dentro il cuore.
 
Questa sarà per sempre, casa mia.

Autrice:  Grace

domenica 27 aprile 2014

Considero Valore

Considero valore il colore del cielo
l'azzurro profondo,
sollevato in alto dalla montagna.

Considero valore il profondo blù notte,
quando tutto il mondo si raccoglie
nel silenzio e parlano le stelle
ed io abbraccio il mondo.

Considero valore l'immensità del cielo
quando miliardi di gocce scendono
ad incontrare la terra
e fortificare l'erba.

Considero valore il galoppo delle nubi
quando continuano a raggiungere chissà che,
un principe lontano.

Considero valore il cielo accecante del Sole
così intenso che mi bacia,
così forte che sento un bruciore.

Considero valore il cielo perso, lontano,
fuggito via, lasciando una coperta di grigio.

Considero valore quella maniglia lassù
nel cielo a cui io mi aggrappo
per danzare nella vita.

Considero valore l'Umanità intera
che brulica di vita e si frammenta
in tante piccole unità
e si raccoglie in minuscoli aggregati.

Considero valore il bianco dei mughetti.
Considero valore il profumo della rosa, delicato.
Considero valore il volto di chi conosco.
Considero valore una parola diretta.
Considero valore ascoltare.
Considero valore attendere.
Considero valore le amiche che incontro.
Considero valore il generare.
Considero valore tutto ciò che attrae:
la musica, la pittura, la poesia, la danza, la letteratura
e tanto altro ancora.
Considero valore la penna che scrive.
A volte dimentico tutto ciò
e con le unghie vado in cerca
di ciò che ho smarrito.

Autrice:  Stella Cernecca.

domenica 13 aprile 2014

L'ulivo benedetto

Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle 
vi sono scritte tante cose belle.
Sull'uscio, alle finestre, accanto al letto 
metteteci l'ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene 
un po' di pace ci fa tanto bene.

Autore:  Giovanni Pascoli.

lunedì 7 aprile 2014

Libertà

Nella fossa oscura
una piccola pianta
è avvolta dal buio
e dalle mille schiavitù.

Dalla nera grata
ha scorto la luce
e da allora è cresciuta, forte, eretta,
slanciata verso il sole.

Autore:  Giuliano Spagna

domenica 6 aprile 2014

Osservando dal treno

M'incanto talvolta
osservando la campagna 
che sfreccia dal finestrino.

Una danza di colori 
diversi e uguali di verde 
si scioglie nelle foglie.

Diamanti d'alberi e siepi 
luccicano di vita 
negli occhi miei sereni.

domenica 23 marzo 2014

Sere d'inverno

“Serå d’inveren”


Le sere d’inveren ve le ricurdì?
Quant za le sintiǻ de Santǻ Lusiǻ,
e za ‘nvers le quater tacaǻ a ‘mbrunì,
dai camp ale curt i mester i finiǻ.

Daanti ale stale le luci i ‘mpisaǻ
e ‘l sul el spariǻ didré de na riå,
En töte le stue el föch el mügiaǻ
con tantå pulentǻ che se brustuliå.

Entant che la Roså la saraǻ le galine
da l’ort riaå Santo, na verzå per mà,
la Nelå alå stuå l’empiniå le scaldine,
la Ines là ‘n font la grataǻ ‘n d’en stagnà

E ancǻ i pisù i turnaǻ zo ‘n del Löch
e là sotǻ el portech zio Piero el scincaǻ
na brancǻ de legnǻ per empisà el föch,
i brasent zò ‘n del guà i stialù i se laaǻ.

Dal stal le caale a l’albe le ‘ndaǻ
a beer prim de dormer da Igio guidade
e po’ col có bas a post le turnaǻ
le curse en di prà i_era bela finide

E pó me cüsì la ‘ndaǻ a ligà i cà
e l’ Franco al pulér el faå na scapadå,
chel ghiǻ amó de dagå ai cunét de maià,
en de l’aria n’udur de pulentǻ brusadǻ
       
Entant la fumanǻ dai camp se leaǻ
e luntà se sintiǻ na campana a sunà
en font alǻ stalǻ na acǻ mugiaǻ
“Aanti pütei en casǻ a mangià!”

Ades le me sere i-è pö cume alurǻ
ghe ciàr depertöt, del mapèl parlóm miå
e se capiss pö se le tarde o bunurå
só amó de na oltå, lasém endà iå.


TRADUZIONE

Sere d’inverno

Le sere d’inverno ve le ricordate?
Quando già si sentiva la Santa Lucia?
e verso le quattro il ciel già imbruniva
dai campi alle corti i lavori finivano.

Davanti alle stalle si accendevano le lampade
e il sole tramontava dietro un filare
in tutte le stufe il fuoco mugghiava
con tanta polenta che si abbrustoliva.

E intanto che Rosa le galline rinchiudeva
dall’orto ecco Santo, una verza per mano
la Nella alla stufa empiva scaldini
Ines la in fondo grattava un paiolo.

E anche i piccioni tornavano a casa
e là sotto il portico zio Piero spezzava
un poco di legna per accender il fuoco,
i braccianti nel guado gli stivali pulivano.

Dallo stallo in fila uscivan  le cavalle
sospinte da Eligio all’abbeverata
e poi a testa bassa tornavan alla posta
le corse nei prati erano ormai finite.

E poi mio cugino legava i suoi cani
e Franco faceva una corsa al pollaio
a dar da mangiare un po’ d’erba ai conigli
nell’aria un profumo di polenta bruciata.

E intanto dai campi si levava la nebbia
e lontan si sentiva una campana suonare,
in fondo alla stalla una vacca muggiva
“Avanti ragazzi in casa a mangiare”.

Adesso le sere non son più come allora
C’è luce dovunque e ovunque baccano
e non si capisce se sia giorno o già notte
sono un uomo all’antica lasciatemi andare.


Autore:  Eros Aroldi

domenica 16 marzo 2014

La luna

Luna
ogni notte
rischiarata
dalla tua luce
è sollievo
sospiro
per colui che cammina
solo sulla strada.

La via è pericolosa
tetra e scura
crea quasi un senso
di umile e umano terrore
e non c'è niente
che possa fermare la paura
di chi nel buio
cammina svelto.

Arriva da un angolo della stradina
uno spiraglio di luce
che passa attraverso una casina abbandonata
eri tu luna
che hai avuto compassione di colui
che ammalato di solitudine
sarebbe morto di paura
se avesse incontrato qualcuno...

Ma incontrò te
e rallentò il passo
tirò il fiato
intanto che possedeva
questa umile
gioiosa
preziosa
luce.

Autrice:    M.Giacinta

domenica 9 marzo 2014

A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso            
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.


Autrice:  Alda Merini.

domenica 2 marzo 2014

Come gocce di tempo

Piove alla stazione
dei giorni scivolati via,
lontano, via, lontano,
come gocce di tempo...

Il treno attraversa la pioggia
dei mille aghi d'argento
col crepitío dei ricordi
sulle finestre del mio cuore.

domenica 23 febbraio 2014

Se non riesco

Quale pace
potrà mai esserci
nel mondo

se non riesco neppure
ad acquietare
il mio spirito

se non riesco
a dare pace
a questo cuore

che si dispera e soffre
per motivi che a lui stesso
sono imperscrutabili.

Autrice:  Maga

Francesco


Entrar
nel sacro speco
scavato nella roccia.
Un profumar di fiori
avvolse il mio respiro
quasi impossibile
capir la provenienza
guardandomi attorno
quasi per incanto
m'accorsi che era
il profumar d'un uomo
un uomo che ha amato Dio
la povertà e il mondo intero.
Il nome di quell'uomo era
Francesco.

Autore: Mario Avanzi.

Il fratello

Il fratello è una parte di noi
che magari ci fa arrabbiare
ma comunque gli vorremo bene
e quando sarà in pericolo
capiremo che è importante
e lo continueremo ad amare!
La mamma ci ha creati
anche per essere bravi fratelli e brave sorelle
per condividere insieme le cose più belle!

Autrice:  Cristina.

domenica 16 febbraio 2014

Nuvole

Nuvole.
Nuvole oltre le colline
bianche,
soffici
luminose
gonfie e dense
come le chiare dell'uovo
montate a neve,
no, albume montato a nuvola
soffice e bianca.
Guardo le nuvole
e penso se assomigliano
a neve,
sì,
a neve farinosa,
fresca,
da sprofondarcisi
dentro.
Nuvole
alte, grandi
enormi
leggere
ci siete
e so già
che quando rientrerò a casa
vi sarete dileguate.

Autrice:  Stella Cernecca

domenica 9 febbraio 2014

L'attimo

I tuoi occhi aperti, limpidi

mi guardano dentro

Mamma,   e tu come stai ?

All'amore nulla sfugge


Autrice:  Grace

domenica 2 febbraio 2014

Me màder - Mia madre


Me màder

Gna de pö, gna de men de i-atre mader
ma l’é la mé, e mé ghe öi en gran bé.
Tant? Mai cume chel, che la me öl a mé

Le n'asicürasiù a ulì bé ardà,
perché chel dé che riarò de là
la sarà sens'àter, là a spetàm.

- L'é miå en gran che, però l’é ‘l mé putel.
Me l'ammagìne a digå a nost Signur.
- El so 'l na cumbinàt pü de Bertoldo,
però, T'el dise, vöi che’ l staghe ché.

E  Lü sens’ater el la cuntentarà,
almen el spere, perché sta sicür
che se 'l me ciapå miå, la egnarà
con mé, fös ancå per l'eternità.



TRADUZIONE

Mia madre

Né più né meno delle altri madri
ma è la mia, e le voglio un gran bene
Tanto? Mai come quello che lei vuole a me.

E’ un’assicurazione a voler ben guardare,
perché quel giorno che arriverò di là
sarà senz’altro là ad aspettarmi.

- Non è un gran che, però è il mio ragazzo.
Me l’immagino dire a nostro Signore.
- Lo so ne ha combinate più di Bertoldo,
però Te lo dico, voglio che stia qui.

E Lui senz’altro la accontenterà,
almeno lo spero, perché sta sicuro
che se non mi prende, lei verrà
con me, fosse anche per l’eternità.

Autore:  Eros Aroldi.

sabato 25 gennaio 2014

La musica


La musica
(Da: "I fiori del male")

Spesso la musica mi porta via come fa il mare.
Sotto una volta di bruma o in un vasto etere 
metto vela 
verso la mia pallida stella.
Petto in avanti e polmoni gonfi 
come vela 
scalo la cresta dei flutti accavallati 
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni 
d'un vascello che dolora,
il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso 
mi cullano. Altre volte, piatta bonaccia,
grande specchio della mia disperazione!


La Musique

(Da: «Les fleurs du mal»)
La musique souvent me prend comme une mer!
Vers ma pâle étoile,
Sous un plafond de brume ou dans un vaste éther,
Je mets à la voile;
La poitrine en avant et les poumons gonflés
Comme de la toile,
J'escalade le dos des flots amoncelés
Que la nuit me voile;
Je sens vibrer en moi toutes les passions
D'un vaisseau qui souffre;
Le bon vent, la tempête et ses convulsions
Sur l'immense gouffre
Me bercent. D'autres fois, calme plat, grand miroir
De mon désespoir!

Autore: Charles Baudelaire

domenica 12 gennaio 2014

Ascolta, mio Dio



Ascolta, mio Dio.
Mi hanno detto che non esistevi,
ed io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.

L'altra sera, dal fondo di una voragine scavata da un obice,
ho visto il Tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto che mi avevano imbrogliato.

Avessi preso un po' di tempo per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo
che quelle persone
si rifiutavano di chiamare gatto un gatto.

Mi chiedo, mio Dio,
se Ti andrebbe di stringermi la mano...
Eppure sento che non Ti sarà difficile comprendermi.

E' curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d'inferno
per avere il tempo di vedere il Tuo volto.

Ti amo terribilmente:
ecco quello che voglio che Tu sappia.

Tra poco ci sarà un terribile attacco.
Chissà! Può darsi che proprio questa sera
io bussi alla Tua porta.

Noi due, fino a quest'istante, non siamo stati amici;
e mi chiedo se mi aspetterai
sulla soglia della Tua casa.

Lo vedi? Adesso piango.
Si, proprio io, piango come un bambino.

Se Ti avessi conosciuto prima....

E l'ora! Bisogna che vada.
E' strano;
da quando Ti ho incontrato non ho più paura di morire.
Arrivederci!

Autore:  un soldato.

Risveglio

Ti parlavo ma non ti sentivo

Ti guardavo ma non ti vedevo

Ti cercavo ma non ti trovavo

avvolta nel sonno


Ora ti ho ritrovato

Ti sento... Ti vedo...

come il risveglio a primavera


Autrice:   Grace

domenica 5 gennaio 2014

I Magi

La carovana
non è lontana
dei Magi d'Oriente.
Scalpitìo di cavalli si sente,
suoni di pifferi, confuse
aria di cornamuse.
I re portano tesori
su cavalli bardati d'argento,
e i pastori a passo lento
ingenui cuori.

Autore: Angiolo Silvio Novaro

sabato 4 gennaio 2014

Mondo

Il mondo è un pianeta,
la nostra camera oppure
il nostro luogo preferito.

È la nostra casa che ci dà sia freddo che caldo,
il mondo ci dà il sole e la luna
e giornate meravigliose.

Il mondo è enorme tutto ancora da scoprire,
bello, misterioso, affascinante
è quello che continueremo a dire!

Autrice:  Cristina.

Lascia

Quando sei stanco
e tutto ruota in senso contrario

camminare diventa
davvero faticoso.

Solo una soluzione c'è
lasciati andare

lascia
che il tuo cuore respiri

anche se già pensi
di non esserne più capace

lascia che tutto ciò che è distorto
intorno a te

prenda forma
e ricominci a vivere.

Autrice:  M.Giacinta.

La piuma

Terrò
al mio fianco
un uomo
che non mi tolga
neanche
la punta
del pelo
della piuma
delle penne
di cui son fatta,
che amerà
lisciare.

Autrice:  Stella Cernecca.

Francesco, el me bel angilì

Francesco, el me bel angilì

Siem che chel spetaem, co la òiå de pudì
tignìl en po’ ’n bras, e dagå en basì.
Ma lü el ga it freså, d’endà ‘n Paradìs
e senså dis gnancå Ciao noni, ariidìs!”

E adés l’è là in altå,  chel spetå che rie,
a cuntagå le storie, de maghi e de strie
cume fa töti i noni, coi so neudì.
“Vegnarà e pó la mamå, me bel angilì”.


Traduzione

Francesco, il mio angioletto

Stavamo ad aspettarlo con la voglia di poter
tenercelo in braccia e dargli anche un bacio.
Ma lui ha avuto fretta di andare lassù
senza dire nemmeno ”Ciao nonni, arrivederci!”

E adesso è là in alto che aspetta che arrivi
perché gli racconti di maghi e di streghe
come fan tutti i nonni coi lor nipotini.
Verrà anche la mamma, mio bell’angioletto”.

Autore:  Eros Aroldi