Un bubbolío lontano...
Rosseggia l'orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un'ala di gabbiano.
Autore: Giovanni Pascoli.
domenica 16 novembre 2014
giovedì 13 novembre 2014
Un pomeriggio estivo
Ma guarda come giocano
pigramente le lunghe tende blu:
chi le allontana e poi le richiama
è un sospiro, lieve
in un pesante pomeriggio estivo.
Guarda come le onde di ombra, di luce
s'accavallano sul marmo:
chi le sospinge e poi le richiama
è un alito, cortese
in un caldo pomeriggio estivo.
Guarda come sta dormendo
Sergio sul lavoro che doveva:
chi l'ha assopito e non lo richiama
è un soffio, tranquillo
in un quieto pomeriggio estivo.
pigramente le lunghe tende blu:
chi le allontana e poi le richiama
è un sospiro, lieve
in un pesante pomeriggio estivo.
Guarda come le onde di ombra, di luce
s'accavallano sul marmo:
chi le sospinge e poi le richiama
è un alito, cortese
in un caldo pomeriggio estivo.
Guarda come sta dormendo
Sergio sul lavoro che doveva:
chi l'ha assopito e non lo richiama
è un soffio, tranquillo
in un quieto pomeriggio estivo.
mercoledì 12 novembre 2014
Donna che mi sei stata accanto da sempre...
Donna che mi sei stata accanto
da sempre
perchè più non parli
coi graditi sorrisi
della dolcezza e della tenerezza,
perchè?
Quali tenaglie mordaci
hanno serrato
i tuoi sogni
e quante prove dolorose
hai mai superato
per dimenticarti di sentire...
Ora piangi forse
lacrime
che non sanno uscire
mentre io vecchio tutto di un colpo
inaridisco
nella mancanza di una speranza che m'inganni!
Autore: Furio.
da sempre
perchè più non parli
coi graditi sorrisi
della dolcezza e della tenerezza,
perchè?
Quali tenaglie mordaci
hanno serrato
i tuoi sogni
e quante prove dolorose
hai mai superato
per dimenticarti di sentire...
Ora piangi forse
lacrime
che non sanno uscire
mentre io vecchio tutto di un colpo
inaridisco
nella mancanza di una speranza che m'inganni!
Autore: Furio.
Mamma, nel tuo ricordo
Era bello stringere
il tuo volto tra le mie mani,
sublime era accarezzar
i tuoi capelli bianchi.
Se poi un bacio usciva
dal tuo labbro,
mi sembrava di toccar
il cielo con un dito.
Ora non ci sei più
e mi manchi,
se tu sapessi
quanto mi manchi.
Solo mi rimane
che alzar lo sguardo al cielo
ove miriadi di stelle
brillano nel buio della notte.
Una sola brilla più di tutte,
quella stella sei tu mamma,
quella grande luce,
è tutto il tuo amore per me.
Autore: Mario Avanzi.
il tuo volto tra le mie mani,
sublime era accarezzar
i tuoi capelli bianchi.
Se poi un bacio usciva
dal tuo labbro,
mi sembrava di toccar
il cielo con un dito.
Ora non ci sei più
e mi manchi,
se tu sapessi
quanto mi manchi.
Solo mi rimane
che alzar lo sguardo al cielo
ove miriadi di stelle
brillano nel buio della notte.
Una sola brilla più di tutte,
quella stella sei tu mamma,
quella grande luce,
è tutto il tuo amore per me.
Autore: Mario Avanzi.
martedì 11 novembre 2014
La colonia di Marmentino
.La
culoniå de Marmintì
Gherå
na stalitinå a Marmintì
en
de l’istà, mah!… Del sinquantasich,
con
tre bestiöle che le me pariå
l’istese
de chele de casa miå.
La
en dela baså, en mesa a la me zent
coi
sò malghes e pó coi me brasènt,
e
con me pader ensiem ai sò fradei
e
le me zie e na brancå de pütei.
E
envers la serå el cor se faå pes
e
‘ndae a scundìm didré de na qual sef
me
igniå in a ment me mader e i visì
e
de per me piansìe pianì pianì.
Ma
pó de nòt turnae là zó ‘n cascinå
e
girae ‘n de l’erå enfìn alå matinå.
Sintie
i me camp chi me ciamaå luntà
“
Dai turnå ‘ndré ve
che a zugà ‘n del guà”.
E
igniå matinå che sie za ‘n pó stracòt
per
el gran corer che ghie za fat de nòt,
però
en del cör me ghie la me campagnå.
Asola,
dicembre 2013
Traduzione
La
colonia di Marmentino
C’era una stalletta a Marmentino
nell’estate forse del cinquantacinque
con tre vaccarelle che sembravano
identiche a quelle di casa mia.
Laggiù in pianura in mezzo alla mia gente
coi mandriani e con i miei braccianti
e con mio padre insieme ai suoi fratelli
e le mie zie e un mucchio di bambini.
E verso sera il cuore era pesante
e mi nascondevo dietro qualche siepe
mi tornavano
alla mente mia madre ed i vicini
così da solo piangevo pian pianino.
Ma poi la notte tornavo giù in cascina
e giravo per l’aia fino alla mattina.
sentivo i campi chiamarmi da lontano
“Dai
torna a casa vieni a giocare al guado”.
Ed al mattino ero ancora stanco
per tutto il correre fatto nella notte,
era molto bella, sapete, la montagna,
però io nel cuore
avevo la campagna.
Autore: Eros Aroldi
mercoledì 5 novembre 2014
La natura condivide
L'avevo capito, sapete?
Vi ho visto, piante belle e ridenti
e accanto a voi l'uomo che vi amava
e aveva la pace nel cuore.
Vi ho visto, piante ingiallite e tristi
e accanto a voi l'uomo che vi trascurava
e aveva la guerra nel cuore.
Autore: Giuliano Spagna.
Vi ho visto, piante belle e ridenti
e accanto a voi l'uomo che vi amava
e aveva la pace nel cuore.
Vi ho visto, piante ingiallite e tristi
e accanto a voi l'uomo che vi trascurava
e aveva la guerra nel cuore.
Autore: Giuliano Spagna.
domenica 2 novembre 2014
Lí, a vederti.
I tuoi occhi vivaci
seguono attenti la palla
sul verde campo da gioco.
Guizzi felice
e il sudore illumina
il tuo sguardo fiero.
È il tempo dei giochi
ed io lí a vederti volteggio con te nello spazio,
gustando l'elettricità che sprigioni,
l'energia
si propaga
nell'aria.
Sorrido... e giochiamo insieme.
Autrice: Una mamma.
seguono attenti la palla
sul verde campo da gioco.
Guizzi felice
e il sudore illumina
il tuo sguardo fiero.
È il tempo dei giochi
ed io lí a vederti volteggio con te nello spazio,
gustando l'elettricità che sprigioni,
l'energia
si propaga
nell'aria.
Sorrido... e giochiamo insieme.
Autrice: Una mamma.
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